LA PROSPETTIVA RINASCIMENTALE

CORRISPONDENZE TRA SCIENZA ED ARTE


Piero della Francesca, La città ideale.

Nel 1400 (sec.XV°), si pongono le basi ideologiche e strumentali delle grandi rivoluzioni scientifiche a venire (Copernico, Keplero, Galilei). Si realizzano grandi viaggi, si apre la via delle indie, molti incominciano a sospettare che la Terra non sia veramente al centro dell'Universo. I pittori, grazie ad un incontro proficuo tra l'arte, la matematica e l'ottica geometrica, trovano un nuovo modo di rappresentare la realtà attraverso la pittura e inventano la prospettiva.
Fino a quel tempo, nella storia della pittura, sin dall'antica Grecia, vi erano stati numerosi tentativi di rendere le immagini nella loro profondita , ma i tentativi non avevano mai raggiunto il livello di realismo, che solo nel quattrocento venne raggiunto dai pittori italiani.

 


Annunciazione di Duccio da Bonisegna

Annunciazione di Leonardo
La differenza di costruzione dello spazio pittorico tra il medioevo ed il rinascimento, risulta evidente confrontando due dipinti come le annunciazioni riportate sopra, una antecedente all'invenzione della prospettiva (Annunciazione di Duccio da Bonisegna risalente alla fine del 1200), e quella realizzata da Leonardo da Vinci secondo le leggi prospettiche fissate da Leon Battista Alberti ed in maniera più rigorsa da Piero Della Francesca e sviluppate successivamente dallo stesso Leonardo.

 

La pittura prospettica è un modo di rappresentare la realtà, che tiene conto in maniera calcolata dei rimpicciolimenti proporzionali degli oggetti rappresentati sul dipinto e delle visioni di scorcio, in relazione alla loro distanza dal punto di osservazione da cui i soggetti vengono ritratti. La superficie del dipinto è come una finestra attraverso la quale il pittore, scegliendo un punto di vista fisso, vede la scena che vuole rappresentare, e la riporta sulla superficie della finestra secondo le sue relazioni dimensionali corrette.


Dai Quattro libri sulla proporzione del corpo umano, Xilografia di Albrecht Durer (Il pittore guarda la donna attraverso una finestra quadrettata mantenendo un punto di vista fisso, riporta in tal modo la figura della donna vista di scorcio, mantenendo corrette le proporzioni).

 

 


La trinità di Masaccio (1426)

La prima immagine prospettica di cui si abbia notizia, venne realizzata da Filippo Brunelleschi durante i lavori di costruzione della cupola di S. Maria Novella da lui stesso progettata. Brunelleschi riprodusse dal vero, su una tavola di legno, scegliendo un punto di osservazione fisso, la piazza del Battistero di fronte all'ingresso principale della chiesa, i cronisti dell'epoca riferiscono che l'effetto illusionistico ottenuto era perfetto. Di questa tavoletta non è rimasta traccia.
Il primo esempio di rappresentazione pittorica prospetticamente corretta di cui c'è rimasta testimonianza è l'affresco della Trinità di Masaccio, nella chiesa di S. Maria Novella di Firenze. Questo famoso affresco venne eseguito nel periodo in cui Filippo Brunelleschi guidava i lavori della cupola e realizzava i primi esperimenti sulla prospettiva.

 

E' grazie a Piero della Francesca (pittore e matematico) che la pittura prospettica trovò i suoi fondamenti matematici: Il suo trattato sulla pittura, "De Prospectiva Pingendi", divenne un punto di riferimento per tutti i pittori dopo di lui e il punto di partenza di una relazione assai proficua tra arte e scienza che nel Rinascimento raggiunse il suo vertice nell'opera di Leonardo da Vinci e del pittore tedesco Albrecht Durer.

 

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