Il parallelismo
dei raggi
 |
In un giorno
soleggiato siamo scesi in cortile con i nostri tubi cilindrici per provare a catturare la
luce del Sole. Alcuni compagni si sono posti lungo il marciapiede del cortile ed hanno
orientato gli acchiapparaggi verso il Sole; poi si sono spostati un po in avanti,
poi a destra e a sinistra. |
Gli altri compagni hanno osservato che i tubi degli acchiapparaggi rimanevano sempre
paralleli fra loro (così come erano parallele tra loro le nostre braccia durante il
puntamento del Sole).
Immaginando i tubi e le nostre braccia come i prolungamenti dei raggi del Sole, si può
intuire che questi sono tra loro paralleli.
 |
Per capire meglio
questo concetto abbiamo svolto unaltra semplice esperienza: abbiamo posizionato i
nostri tubi "in piedi" sul terreno ed abbiamo osservato le loro ombre:
anchesse erano parallele. |
I raggi giungono a noi paralleli perchè il Sole è molto più grande della Terra (ha
un diametro che è circa cento volte quello terrestre) e molto lontano (la distanza
Terra-Sole è circa ventimila volte il diametro terrestre); lo si può considerare come
una sorgente di luce posta praticamente allinfinito.
In classe abbiamo realizzato un modello in cartoncino del Sole, della Terra e della
loro distanza. Abbiamo immaginato che i due corpi celesti fossero distanti cinquanta metri
e, applicando la stessa riduzione, abbiamo calcolato il diametro del Sole (circa 42 cm) e
quello della Terra (circa 0,4 cm). In cortile alcuni compagni hanno esemplificato la
situazione: ad una distanza di cinquanta metri il nostro modello di Terra era praticamente
invisibile dal Sole.
Classe 2C della scuola "Cazzulani" di Lodi |