TURNER
(1775-1851), CONSTABLE (1776-1837) |
La natura nelle sue molteplici espressioni fu il soggetto principale dei due grandi paesaggisti inglesi. La loro pittura maturò all'interno di una tradizione dellla raffigurazione del paesaggio che era propria dell'Inghilterra. Una delle tecniche più diffuse dalla metà del settecento era l'acquarello, che grazie alla trasparenza dei colori, permetteva di rappresentare in maniera rapida e realistica le sfumature, i riflessi e le trasparenze dell'atmosfera e delle superfici d'acqua. Constable e Turner, anche loro grandi acquarellisti, seppero trasferire nella pittura ad olio l'immediatezza e la ricchezza di toni e sfumature prorpie dell'acquarello. Da molti critici e artisti vennero considerati come i padri fondatori dell'arte moderna. |
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Turner dipingeva nella convinzione che ogni fenomeno naturale facesse parte di una serie di relazioni e meccanismi di infinita portata ed in continua mutazione che andavano al di là delle possibilità di comprensione umana, nelle sue tele infatti si respira la grandiosità dei movimenti delle masse della natura: nuvole, montagne, mari in tempesta, corpi dissolti dalla potenza creatrice e disgregatrice della luce. |
Constable invece
partiva dall'esigenza di volere rappresentare la realtà
delle forme da lui percepita nel modo più immediato, la
sua filosofia di lavoro può essere pertanto considerata
come antesignana di quella degli impressionisti. Non è un caso, infatti, che Monet, Renoir,
Cezanne lo considerassero, insieme a Turner, uno dei
maestri a cui riferirsi. Ambedue i pittori lavoravano a partire dalla osservazione attenta della natura e dei fenomeni legati alla luce. Fra i due, però, chi ebbe un rapporto esplicito con le teorie scientifiche fu Turner, il quale ricoprì per diverso tempo la cattedra di professore di prospettiva alla Royal Academy di Londra. |
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