VERBALE N. 13 11 / 04/
2000
Quale tipo di legame matematico
esiste tra la temperatura T* di equilibrio di una miscela formata da due
quantità, una multipla dell’altra, della stessa sostanza e le temperatureT1
e T2 delle singole quantità?
In classe abbiamo verificato
con il calcolo che il legame matematico:
T* = (T1 + T2) : 2
individuato tra T*, T1 e
T2 nel caso di una miscela ottenuta con quantità uguali di acqua
non è più valido nel caso in cui le quantità miscelate
sono diverse, ad esempio una multipla dell’altra.
Per individuare il legame
matematico esistente tra la temperatura T* di equilibrio di una miscela
formata da due quantità, una multipla dell’altra, della stessa sostanza
e le temperature T1 e T2 delle singole quantità l’insegnante ci
ha guidato in questo ragionamento.
Se noi abbiamo una miscela
costituita da quantità uguali della stessa sostanza, nel caso specifico
acqua, aventi temperature T1 e T2 diverse, con T2 > T1, noi sappiamo calcolare
la temperatura T* di equilibrio.
Supponiamo di ottenere miscele
(figura 1 della pagina successiva) costituite sempre dalle stesse quantità
dove, però, viene fatta rimanere costante la temperatura T1 di una
quantità e fatta variare la temperatura T2 dell’altra quantità.
La temperatura T* di equilibrio della miscela, come si verifica con il
calcolo, risentirà di tale variazione variando in tal senso.
Concludiamo quindi che la
temperatura T* di equilibrio di una miscela formata da quantità
uguali della stessa sostanza è influenzata dalle temperature T1
e T2 delle quantità miscelate.
Abbiamo verificato inoltre
che la temperatura T* di equilibrio di una miscela è influenzata
anche dalle quantità che vengono miscelate e ciò può
essere schematizzato nel modo seguente:
Concludiamo che , rimanendo
costanti le temperature T1 e T2 delle quantità che vengono miscelate,
se manteniamo costante la quantità di acqua avente temperatura T1
ed aumentiamo progressivamente quella avente temperatura T2, la temperatura
T* di equilibrio avrà valori progressivamente più vicini
a T2; viceversa, se manteniamo costante la quantità di acqua avente
temperatura T2 ed aumentiamo progressivamente quella avente temperatura
T1, la temperatura T* di equilibrio avrà valori progressivamente
più vicini a T1.
Concludiamo che la temperatura
T* di equilibrio di una miscela è influenzata sia dalle temperature
T1 e T2 delle quantità miscelate che dalle quantità stesse.
Ripercorriamo, sempre con
la guida dell’insegnante, le fasi dell’esperimento.
Inizialmente abbiamo due
becher uguali: becher 1 e becher 2.
Nel becher 1 sono stati versati
200 ml di acqua fredda avente una temperatura T1 uguale a quella ambiente
(ad esempio 20°C); nel becher 2 sono stati versati 100 ml di acqua
la cui temperatura, mediante somministrazione di una certa quantità
di calore, è stata portata ad un valore T2 (ad esempio 60°C).
L’insegnante ricorre ad una
rappresentazione schematica dell’esperimento svolto, visualizzando la situazione
nei due becher nel modo seguente.
In particolare nel becher
1 i 200 ml di acqua possono essere pensati come due quantità uguali,
ognuna di 100 ml, stratificate una sopra l’altra : ognuna possiede la stessa
quantità di calore Q1 e la stessa temperatura T1 (infatti, in qualsiasi
punto immergo il termometro, si registra sempre una temperatura di 20°C).
Quindi il contenuto del becher
1 viene versato nel becher 2.
In questo caso la miscela
è formata da due quantità di acqua, una doppia dell’altra.
Come appare dalla schematizzazione
possiamo "pensare" la miscela come costituita da tre quantità uguali,
ognuna pari a 100 ml di acqua.
Per calcolare la temperatura
T* di equilibrio di una miscela formata da due quantità uguali di
acqua aventi temperature T1 e T2 diverse ci siamo avvalsi dell’esempio
di due bambine gemelle che, possedendone inizialmente un numero diverso,
le mettono in unico contenitore per poterle poi dividerle in ugual misura
fra di loro in modo da raggiungere un "equilibrio" nella distribuzione
delle caramelle.
Per calcolare allora la temperatura
T* di equilibrio di una miscela formata da due quantità di acqua,
una doppia dell’altra, aventi temperature T1 e T2 diverse ci si può
avvalere, in questo caso, di un ragionamento analogo dove ci sono tre bambine
gemelle di cui due possiedono lo stesso numero di caramelle, ad esempio
2 ciascuna, ed una ne possiede invece 8.
Per far sì che tutte
e tre le bambine possiedano lo stesso numero di caramelle si può
pensare ad un flusso graduale: dapprima la bambina che ne possiede in quantità
maggiore regala una caramella ad ognuna delle bambine che ne possiede in
quantità minore con il risultato che la prima rimane con sei caramelle
e le altre due ne vengono ad tre; successivamente, ripetendo ciò
un’altra volta, ogni bambina viene ad avere quattro caramelle, le quali
risultano quindi distribuite equamente. Posso giungere allo stesso risultato
pensando di mettere le caramelle possedute da tutte e tre le bambine in
un unico contenitore, di contarle e di dividere il totale per il numero
di bambine:
(n.° caramelle 1°
bambina + n.° caramelle 2° bambina + n.° caramelle 3°
bambina)/n° bambine
Analogamente all’interno
del becher 2 si hanno tre quantità uguali di acqua; quella che occupa
il primo strato ha una temperatura T2 , quelle che occupano il secondo
e terzo strato hanno ognuna una uguale temperatura T1; T2 è maggiore
di T1.
Quando due corpi, uno caldo
ed uno freddo, vengono posti a contatto, il calore passa dal corpo più
caldo a quello più freddo con diminuzione della temperatura del
corpo caldo ed aumento di quella del corpo freddo fino a quando i due corpi
non raggiungono la stessa temperatura, che viene chiamata temperatura di
equilibrio in quanto misurata nell’istante in cui viene raggiunto l’equilibrio
termico.
Nel caso specifico si avrà
un passaggio di calore dai 100 ml che si trovano a temperatura T2
ad ognuno dei 100 ml che
si trovano a temperatura T1 fino a quando ognuna delle quantità
uguali di acqua avrà la stessa temperatura T*,maggiore di t1 e minore
di T2.
La temperatura T* di ognuno
dei 100 ml presenti nel becher 2, cioè la temperatura T* di equilibrio
della miscela sarà uguale a:
T* = (T2 + T1 + T1)/3
= (T2 + 2 T1)/3
dove:
con T2 si indica la temperatura
dei 100 ml che occupano il primo strato,
con T1 scritto per primo
si indica la temperatura dei 100 ml che occupano il secondo strato;
con T1 scritto per secondo
si indica la temperatura dei 100 ml che occupano il terzo strato,
con il numero 3 scritto
al denominatore si indica il numero totale di 100 ml presenti nel becher
2.
Fatto tutto questo ragionamento
andiamo a verificare con i dati sperimentali a nostra disposizione se il
legame matematico individuato è corretto.
Nadia Sebastiani
