Dibattito gruppo 1 /4-12
Paola

La realtà sperimentale

1. dall'osservazione sul campo agli esperimenti con controllo di variabili e costanti

Mi pare che Anna abbia dato valide esemplificazioni, se ne possono pensare altre

2. la formalizzazione (verbale, gestuale, grafica, algebrica ecc.) "fare scienze" e "fare finta di fare scienze"

 

Esemplificazioni

A. I diversi modi usati per individuare la posizione del sole:

con i gesti ---> i puntamenti

con sistemi grafici sempre più essenziali--> la foto, il disegno schematico dei ragazzi, lo schema a frecce (vedi cartellone)

con strumenti--> la raccolta di macchie con l'acchiapparaggi, la misura degli angoli (altezza del sole e angolo azimutale) con il teodolite

B. Gli schemi usati per le trasformazioni geometriche in luce e geometria (si potrebbero recuperare il lavoro di quest’anno dal quaderno dei ragazzi)

verbale -à il miglioramento graduale del linguaggio naturale nei verbali, fino ad arrivare ad una descrizione dell’esperimento fatta usando i simboli matematici.

grafico à dare esempi di passaggio dai primi schizzi molto descrittivi alle schematizzazioni essenziali dei cartelloni di Sandra

algebrico à le relazioni di proporzionalità nelle omotetie

NB: Credo di star facendo confusione tra formalizzazione e sistema di rappresentazione

Si potrebbe anche aggiungere che non è stato mai usato un sistema solo alla volta, i gesti erano accompagnati dai disegni e le parole chiarivano gli schemi grafici.

Un ruolo importante nella formalizzazione riveste anche l’uso ricorrente alle relazioni "…dipende da…, ...è come se…, …più…più…." che noi e i ragazzi abbiamo imparato ad usare (bisognerebbe ricercarle sui verbali).

Rimane aperta la questione sollevata da Anna: quale livello di formalizzazione considerare accettabile? Credo che la risposta dipenda da: a cosa mi serve? Devo usare il tempo per migliorare il linguaggio oppure per approfondire altre cose? L’anno scorso ho considerato accettabile un linguaggio che è risultato inadeguato per l’uscita all’esterno, allora ho drizzato il tiro.

Molti problemi sicuramente derivano dalla mia laurea (S. Naturali) che non mi ha dato il necessario rigore né in matematica, né in fisica.

 

Rapporto insegnanti/contenuti

  1. formazione continua (modalità)
  2. Questo non è stato un corso di aggiornamento, ma un percorso di ricerca.

    Inoltre, come diceva Enrica venerdì, non basta avere la rete per parlare. Lavorare INSIEME, come stiamo facendo, ha comportato un investimento notevole su tempi molto lunghi e per un gruppo ristretto. Le persone non discutono davvero e non si mettono in gioco, se non sanno di essere garantite nel gruppo e questa fiducia è stata costruita per gradi sul campo, facendo le stesse cose insieme.

    Siamo riusciti a lavorare su contenuti comuni, ma i metodi sono ancora diversi nelle varie classi (come si può esemplificare?).

    esemplificazione

    La comunità che "costruisce insieme", ad esempio una verifica? L’anno scorso c’era stato un bello scambio in merito ai puntamenti, con un intervento di Paola ed Enrica su cosa si sta verificando, si potrebbe riprendere (Enrica il tuo archivio è completo e pluriennale?).

     

  3. il ruolo degli esperti nelle proposte iniziali e in itinere

Il tema è stato scelto dagli esperti

La relazione stretta tra scienze e matematica (il laboratorio in matematica)

esemplificazione

Le diverse modalità di programmazione alla conquista di un’autonomia, rimanendo però nella comunità:

  1. orizzonte, puntamenti e acchiapparaggi à ognuno scrive la programmazione individuale e poi i coordinatori fondono
  2. luce e geometria à le scuole mandano in rete le programmazioni da cui ognuno pesca liberamente
  3. lastrine à i moderatori mandano il verbale dell’attività di laboratorio e ogni classe procede liberamente

Le programmazioni sono sempre precedute da incontri di laboratorio sperimentale dei docenti.

 

Rapporto ragazzi/contenuti

Nella scuola andrebbe fatto il meno possibile, il meglio possibile (Von Humboldt) (si scrive così?)

Forse conviene trattare alcuni contenuti così e poi fare un pezzo più sui libri, come dice Rosella.

Qui viene il punto forte: lavorando in questo modo i risultati in termini di qualità sono evidenti!!! In realtà c’è anche quantità, ma non in termini di titoli di capitolo del libro.

La qualità dei risultati deriva dal fatto che i contenuti non sono staccati dalle procedure di ricerca: è l’osservazione, la descrizione, la misura e la graduale formalizzazione che porta al possesso dei contenuti, in una forma qualitativamente superiore alla norma.

Si potrebbe parlare anche del fatto che così vengono dietro tutti, l’insegnamento è davvero individualizzato ed emergono, ben evidenti, le potenzialità di ciascuno.

 

esemplificazioni

  1. L’esempio riportato da Patrizia nelle sue riflessioni, con a fianco l’esplicitazione di contenuti e procedure.
  2. Far vedere le mappe con evidenziate le parti svolte.
  3. Rapido e banale: una rassegna di messaggi e la mostra, che parla da sola.

 

 

La gestione della classe

  1. la programmazione iniziale e le scelte dei contenuti
  2. Su questo punto credo devo ancora riflettere. Quali differenze ci sono state tra la programmazione concordata e gli esperimenti fatti insieme?

    Come dice Guidoni, ognuno va preso dove si trova e solo da lì si può procedere. Questo vale indifferentemente per ragazzi e docenti. Negli esperimenti in laboratorio ciascuno di noi ha visto e fatto proprio quello che vedeva. Come accade in classe, si può ripetere una certa cosa n volte, ma se uno non la capisce, significa che non è il momento, è troppo presto…o troppo tardi.

    Su questo sarebbe utile una chiarificazioni dagli esperti

  3. atteggiamento docente

dirige poco, tanto... à d’accordo con Anna, proverei ad esemplificare mettendo a confronto le tabelle di marcia di due classi, ad esempio Sandra e mia, Maribella e Anna G.

 

L’insegnante che passa da trasmettitore di conoscenze a ricercatore, perciò lascia problemi aperti, riprende i concetti in ambiti diversi (indoor e outdoor)

  1. le conoscenze "iniziali" dei ragazzi
  2.  

  3. la riflessione continua dei ragazzi
  4. Emerge dalla scrittura dei verbali che passano gradualmente dal racconto di cosa è stato fatto all’individuazione di ciò che si è imparato (si potrebbero prendere due verbali ad hoc).

    I verbali diventano , in parte, il libro di testo

  5. la verifica attraverso un prodotto finale