LA GRANDE JATTE DI GEORGE SEURAT

 


George Seurat, La Grande Jatte (1884-1886)

La Grande Jatte è una zona del lungo Senna dove i Parigini, alla fine dell'800, andavano a passegiare la domenica nelle giornate di sole, specialmente in primavera. George Seurat era un assiduo frequentatore di questa parte della Senna. Probabilmente fu proprio la familiarità della Grande Jatte a fargli decidere, per la realizzazione del suo primo dipinto interamente realizzato con la tecnica del divisionismo, di scegliere come soggetto questo luogo. Il suo intento era rendere l'atmosfera serena e luminosa del lungo Senna, con la luce del sole diffusa dalla superficie del fiume e dalle chiome degli alberi. Per realizzare questa opera ci impiegò due anni.


George Seurat, ultimo studio ad olio per La Grande Jatte (1884-1885)

A differenza delle tele impressioniste, le tele divisioniste richiedevano una grande elaborazione e venivano realizzate in studio. Ma prima della realizzazione in studio Seurat e così anche Signac, realizzava decine di schizzi e studi dal vero. De La Grande Jatte sono rimasti ben 61 studi (23 disegni e 38 bozzetti dipinti), questo dava un idea su come il suo lavoro in studio fosse sostenuto da un lavoro di osservazione e rielaboarazione intensi e profondi.

 

Sia Seurat che Signac studiarono i testi e i risultati delle ricerche sul colore e la percezione che nell'800 erano stati realizzati da diversi scenziati. In particolare si interessarono al lavoro del fisico americano Ogden Rood (1831-1902) noto per aver pubblicato una Teoria scientifica dei colori. Essi si interessarono, inoltre, alle scoperte del chimico Francese Michel Eugene Chevreul (1786-1889) i cui lavori avevano influenzato anche Delacroix. Chevreul stabilì la legge dei contrasti simultanei secondo la quale due oggetti di colore diverso posti uno accanto all'altro si influenzano cromaticamente, infatti una superficie gialla vista su uno sfondo grigio appare giallo puro, mentre se la osserviamo su uno sfondo rosso appare con una leggera coloritura verde. Il nostro occhio cerca di compensare l'eccessiva presenza di rosso aggiungendo del colore verde al giallo.
Cerchio dei colori di Chevreul

 


George Seurat, dettaglio da La Grande Jatte (1884-1886)
L'immagine riportata qui accanto è un dettaglio preso da La Grande Jatte, si tratta della donna che pesca in riva al fiume nella sinistra in alto del dipinto. I quadri dei Neo-impressionisti visti da molto vicino, appaiono come una moltitudine di punti di colore puro accostati uno all'altro, ma basta allontanarsi dalla tela perchè l'occhio non percepisca più i punti, ma le miscele di colori da essi formati. Un esperienza analoga può essere fatta con uno schermo televisivo oppure sullo schermo del computer: osservando lo schermo da vicino con una lente di ingrandimento ci si accorgerà come l'immagine sia composta da una moltitudine di punti di colore verde, blu e rosso (i pixel), tali punti, allontandandosi dallo schermo, non saranno più percepiti, e apparirà l'immagine televisiva, con i suoi colori naturali.

 

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