IL COLORE DELLE COSE |
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Si tratta di realizzare un approccio alle teorie scientifiche del colore che passa attraverso un esperienza diretta e senza preconcetti della fenomenologia della luce. Tale processo passa attraverso tre fasi: un esercitazione dello sguardo, un approccio diretto alla fenomenologia dei colori tramite la realizzazione di esperimenti, un elaborazione, in forma di abozzo di teoria dei colori, da realizzarsi all'interno di gruppi di lavoro. |
ESERCIZI DELLO SGUARDO |
Si parte con una serie
di esercizi dello sguardo. Si chiederà di guardare il cielo e si domanderà, dopo averlo osservato per un certo tempo, se il colore del cielo risulta uniforme. Ci si accorgerà presto che il cielo risulta più chiaro nelle zone intorno al sole e più scuro nelle zone lontane dal sole. Si darà ad ogni bambino un cartoncino, un pennello e si metterà a disposizione del gruppo una serie di tubetti di tempera azzurri, neri e bianchi. Si chiederà ad ognuno di scegliere un frammento di cielo e di cercare di riprodurre attraverso la miscela di azzurro, nero e bianco, la sfumatura di azzurro osservata. Dopo che tutti realizzeranno il loro rettangolo di cielo, si metteranno i cartoncini uno accanto all'altro cercando di sistemarli in rapporto alle posizioni relative dei frammenti di cielo scelti. Si noterà che l'insieme dei cartoncini con le loro diverse sfumature, da un idea del cielo più naturalistica di una tinta uniforme di azzurro. |
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Gli impressionisti
dipinsero le ombre azzurre, essi sapevano guardare con
attenzione i fenomeni della luce. Un ombra proiettata da un oggetto su una superficie bianca, in particolare durante una giornata in cui il cielo sia intensamente blu, risulta di colore blu. L'esercizio dello sguardo consiste nel ruscire a vedere il colore blu dell'ombra. Questa cosa è particolarmente forte sulla neve in giornate assolate. Per percepire meglio le sfumature blu dell'ombra si guardi con un occhio solo un settore dell'ombra attraverso un piccolo cannocchiale realizzato con un tubo di carta. Separata dal contesto l'ombra evidenzierà il suo colore blu. L'ombra presenta una coloritura blu perchè le zone in ombra sono illuminate dalla luce diffusa dal cielo che è blu. |
I COLORI DELLA LUCE |
Il lavoro consiste nel
realizzare alcuni esperimenti che ci diano una serie di
informazioni sulla realtà fisica e percettiva del
colore, e nel provare a mettere insieme i risultati di
questi esperimenti in un possibile abbozzo di teoria del
colore. Si tratta quindi, non di fornire agli alunni le
teorie finali maturate dai vari scienziati, ma bensì di
avvicinarsi ad esse per tentativi, senza dare come dato
di fatto nessuna informazione acquisita. |
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Si parte da una domanda: i colori stanno nelle cose, nella luce o negli occhi?. Per cercare di dare un prima risposta a questa domada si adoperano dei comuni scompositori: prismi, cristalli di lampadario, swarowsky rotti (i migliori), anche dei CD. Si prova a scomporre la luce in tutti i modi possibili, guardando attraverso i cristalli, proiettando la luce scomposta su cartoncini bianchi. Chiedere quali sono i colori che si vedono, non quelli che si sanno, ed elencarli via via che vengono individuati. In prima battuta la maggioranza dei bambini dice di vedere i sette colori dell'arcobaleno, tra i quali anche l'indaco, cioè non dice quello che vede ma quello che sa. Questo gioco consiste nel dire ciò che si vede e strettamente attenersi ad esso. Dopo avere scritto la lista dei colori visti, si chiederà in che sequenza vengono visti, per aiutarsi si ritorna a guardare la luce scomposta. Si sistemerà la sequenza dei colori secondo l'ordine visto. Si scoprirà che la maggior parte di loro non avrà realmente individuato l'indaco, perchè pochi sanno veramente di che si tratta. L'indaco è un viola sfumato verso il blu mentre lo spettro dei sette colori è una convenzione accettata dagli occidentali e legata più alle convinzioni religiose di Newton che a quelle scientifiche (le sfere celesti sono sette e così i gironi dell'inferno e i giorni della settimana e le note musicali, mentre l'indaco era il colore con cui venivano tinte le vesti vesti dei vescovi anglicani ed era prodotto in India cosa che spiega il suo nome: indaco). |
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Il secondo esperimento
consiste nell'osservare, attraverso filtri di diverso
colore (blu molto denso e rosso molto denso), diversi
oggetti colorati. Si scoprirà che, visti attraverso il
filtro blu, gli oggetti rossi appariranno molto scuri e
quelli blu molto chiari e viceversa. Usando delle matite
colorate e tracciando delle scritte blu e delle scritte
rosse su un cartoncino bianco, si vedrà che, guardando
attraverso il filtro blu, le scritte blu si confonderanno
con lo sfondoe che guardando attraverso il filtro rosso,
la stessa cosa accadrà alle scritte rosse. Dove stanno i colori, nelle cose, nella luce o negli occhi?. (I filtri migliori sono le gelatine usate dai commercianti di generi da discoteca). |
Il terzo esperimento
è ispirato alle esperienze di Maxwell sulla percezione
del colore. Consiste nel guardare sotto una luce
abbastanza intensa delle macchie circolari ben definite,
tracciate su uno sfondo bianco e queste machcie saranno
di un colore molto saturo (blu, rosso e verde realizzate
con tempere pure). Concentrando lo sguardo al centro
della macchia ad un certo punto si vedrà apparire
intorno ad essa un alone colorato (verde intorno al
rosso, giallastro intorno al blu e rossastro intorno al
verde). Da dove vengono questi colori? Chi li produce? Dove stanno i colori: nella luce, nelle cose o nell'occhio? |
LE TEORIE DEL COLORE |
A questo punto, raccolti tutti i dati provenienti dagli esperimenti, si organizza la classe in gruppi di ricerca il cui obiettivo è elaborare i dati e le informazioni acquisite dagli esperimenti e dalle discussioni sugli esperimenti. Ogni gruppo presenterà la sua teoria che sarà discussa e confrontata con quelle degli altri gruppi. Alcuni disegni riportati in questa pagina provengono da schizzi e appunti realizzati da alcuni gruppi di ricerca durante un laboratorio di scienze in una scuola media di Palermo. |
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